mercoledì 30 settembre 2015

ALIMENTAZIONE E TERRITORIO LA SCELTA DEL KM ZERO PER SALVAGUARDARE SALUTE ED ECONOMIA LOCALE





Sociologi ed economisti hanno condotto studi sulle comunità mediterranee mettendo in evidenza come l’agricoltura tecnologica ha causato un dissesto del territorio e come questo ha inciso sulla qualità nutrizionale dei prodotti e sull’economia locale.
Oggi il prodotto locale viene molto elogiato, ma in realtà cosa si intende per prodotto locale?
E’ difficile dare una definizione perché, essendo ormai oggetto persino di programmi televisivi, è considerato solo come MERCE.

I prodotti locali vengono realmente valorizzati in quanto tali solo se utilizzati per l’autoconsumo della comunità nella quale vengono prodotti.

Uno dei problemi della società odierna è la sicurezza alimentare dovuto alla perdita delle tecniche arcaiche di produzione, la cultura contadina in passato sapeva collaborare con la natura rispettando gli equilibri dell’ecosistema e puntava all’economia di lavoro piuttosto che a quelle di mercato cosa che invece non fa l’agricoltura moderna prediligendo l’utilizzo di sostanze chimiche per aumentare la produzione.Aumentando la produzione il prodotto va in esubero, con conseguente abbassamento del mercato.
L’abbandono delle tecniche tradizionali, il non seguire più la stagionalità, ha portato ripercussioni non solo sulla qualità dell’alimento ma anche sulla fisiologia umana causando malattie come l’obesità.







Fortunatamente nell’Italia Centrale e del Sud è rimasta la figura del contadino per passione, questi periodicamente organizzano nelle loro piccole aziende giornate dedicate alla riscoperta della cultura locale, dove viene riproposto il lavoro manuale.
Per risanare le nostre sorti bisogna prima di tutto rivalutare il lavoro manuale ed acquistare il prodotto locale per agevolare l’economia.
Per far bene a noi stessi è opportuno acquistare il prodotto locale (non da supermercato) perché segue la stagionalità, vi faccio un esempio: la zucchina è una verdura tipicamente estiva, molto acquosa perché il corpo d’estate ha bisogno d’acqua a causa del caldo, d’inverno troviamo verdure poco acquose come la verza perché il corpo non necessita di eccessive quantità d’acqua….in sostanza la natura ha previsto tutto alla perfezione e noi l’abbiamo forzata! Acquistando prodotti  fuori stagione dobbiamo avere la consapevolezza di portare a casa non solo il prodotto in se ma anche tutte le sostanze chimiche usate per forzarne la nascita e la crescita.
Un modo per rivalutare i prodotti locali è SCEGLIERE di alimentarsi a km zero;
noi, per nostro conto, possiamo scegliere piuttosto che essere succubi della pubblicità.

Dott.ssa Rosa Corigliano, Biologa Nutrizionista




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