giovedì 1 ottobre 2015

Fisiologia della lattazione

LA FISIOLOGIA DELLA LATTAZIONE ...CONOSCIAMOLA INSIEME!
Dal 1 al 7 Ottobre si celebra la Settimana dell'Allattamento Materno e mi piace viverla con voi parlando di fisiologia della lattazione perchè la nostra società considera l'allattamento dal punto di vista culturale e non da quello fisiologico e conoscere i processi che regolano l'allattamento può aiutare le mamme ad interpretare meglio i segnali del proprio corpo e del proprio bambino.
L'allattamento al seno è il naturale proseguimento della gravidanza e del parto e come ogni processo segue fasi ben precise: un inizio, un periodo di adattamento, una fase di mantenimento, una fase di declino con il ritorno alla condizione di non allattamento precedente alla gravidanza.
PRIMA FASE : PREPARAZIONE
Per prepararsi ad allattare non intendo , come tempo fa, una preparazione con profonde strofinazioni con guanti di crine sul capezzolo che non avevano nessun fondamento scientifico e causano solo dolore e forti lesioni ad una zona così delicata nè tantomeno massaggi o applicazioni di creme particolari. Piuttosto durante il periodo della gravidanza il seno si prepara da solo ad allattare: aumenta di volume per lo sviluppo della ghiandola mammaria, l'areola si iperpigmenta e il capezzolo diventa un po' più grande. Poichè il senso della vista del neonato alla nascita non è completamente sviluppato, si ritiene che questa zona più scura possa fungere da bersaglio, aiutandolo a focalizzare una parte del corpo che rappresenta per lui la sopravvivenza. Inoltre durante la gravidanza appaiono sulla superficie dell'areola i tubercoli di Montgomery, piccole ghiandole che dopo la nascita producono un liquido grasso ad azione lubrificante e si è visto che questo liquido ha lo stesso odore del liquido amniotico, aiutando quindi il neonato ad indirizzarsi al seno per trovare nutrimento, essendo un aroma ben noto. Nonostante ciò, un corretto equilibrio ormonale in gravidanza garantito dagli estrogeni, progesterone e ormone lattogeno placentare, permette al sistema dei dotti lattiferi di svilupparsi e determina l'aumento degli alveoli e dei lobi della ghiandola mammaria. Subito dopo il parto, si ha un crollo di questi ormoni e prende avvio il processo della lattogenesi.
SECONDA FASE : AVVIO DELLA LATTAZIONE
Subito dopo la nascita, inizia la produzione di prolattina e con essa si avvia la secrezione di colostro che aumenterà nei giorni successivi fino a raggiungere un picco intorno al 3°-5° giorno.Quando il bambino succhia al seno le cellule della ghiandola mammaria producono latte in risposta alla produzione di prolattina.  Il colostro si trasforma in latte maturo intorno alla prima e la seconda settimana dopo il parto. Il neonato non sarebbe in grado di alimentarsi adeguatamente al seno se non fosse presenta l'ossitocina che consente alle cellule muscolari, che circondano gli alveoli della ghiandola mammaria e come una rete avvolgono le pareti dei dotti lattiferi, di contrarsi e permettere il trasporto e la fuoriuscita di latte. Durante la poppata, l'ossitocina presenta picchi avvertiti anche dalla madre come aumento delle contrazioni uterine dolorose con aumento di lochiazioni, spiccato senso di sete, fuoriuscita di gocce di latte dal seno al quale il bambino non è attaccato. La secrezione di ossitocina può essere inibita da percezioni dolorose, da stress di qualsiasi natura, dall'imbarazzo e dall'ansia, dall'uso di nicotina e alcool. Durante il picco ossitocinico il latte fluisce abbondantemente e il bambino modifica il ritmo della suzione.
TERZA FASE : CALIBRAZIONE
Questo è il periodo compreso tra la seconda e la sesta settimana dopo il parto ed è il periodo più importante per l'allattamento in quanto durante questo periodo il seno apprende l'informazione relativa alla quantità di latte da produrre necessaria al bambino. Questa informazione deve essere fornita dalla suzione del bambino che deve poter accedere al seno tutte le volte che lo desidera e non deve ricevere interferenze esterne rappresentate da ciucci, biberon, tettarelle, acqua, soluzioni glucosate, ecc... Ogni donna adatta la produzione di latte in base alle esigenze del proprio bambino. Un'informazione errata alle mammelle può essere causa di un abbandono dell'allattamento.



QUARTA FASE : MANTENIMENTO
Superato il periodo della calibrazione, l'allattamento procede in modo autonomo senza intoppi: il bambino ha imparato la tecnica di suzione che gli consente come saziarsi ad ogni poppata, la madre non ha bisogno di nulla per permettere la lattazione se non offrire il seno al bambino tutte le volte che lo richiede: questo si chiama allattamento a richiesta. Affinchè sia anche esclusivo è importante non interferire con altri oggetti ma permettere al bambino di poppare solo il seno. 
QUINTA FASE : DECLINO ED INVOLUZIONE
Quando il bambino inizia ad essere nutrito con altro cibo solido (dopo i 6 mesi di vita - fonti OMS/UNICEF), quindi nel momento in cui diminuisce il numero delle poppate giornaliere, la minor stimolazione ed il conseguente minor drenaggio della mammella determina una diminuizione della produzione di latte materno. Inizia l'ultima fase della lattogenesi che si manifesterà con una involuzione della ghiandola mammaria, la trasformazione del latte nuovamente in colostro e con il riassorbimento graduale delle piccole quantità di latte rimaste nel seno che ritornerà alle condizioni precedenti la gravidanza.

Buon allattamento a tutte!


 Dott.ssa Maria Luisa Pesce, Ostetrica


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