venerdì 2 ottobre 2015

Praticare una gratitudine consapevole

The How of Happiness 3a parte.
Molti studi di psicologia americani affermano che le persone con alti livelli di soddisfazione personale praticano una gratitudine consapevole per ciò che si ha.
Come già illustrato abbiamo tutti un livello base di felicità, in parte determinato geneticamente, e i piaceri della vita ( una nuova macchina, un nuovo taglio di capelli, una casa più grande ) sono in grado di apportare un picco di benessere in maniera solo transitoria. Nel corso del tempo la nostra percezione di felicità torna velocemente al livello base.
Per aumentare il livello base di felicità non serve quindi abbandonarsi al consumismo, ma occorre un lavoro su noi stessi perché a volte la risposta è dietro l'angolo.
Spesso sono i momenti di difficoltà che servono a dimostrarci quanta serenità avevamo in precedenza e in particolare come individui umani è la perdita delle persone care che ci fa riflettere su quanto avremmo dovuto e potuto godere della presenza di chi abbiamo perso.
In generale, per quanto sia difficile il momento che stiamo attraversando, tutti noi abbiamo qualcosa per cui essere grati.
Le persone felici sono individui che valorizzano questo aspetto e non lo danno per scontato. A loro viene spontaneo ringraziare ogni tanto la VITA per i momenti di gioia, per altri sarà necessario un momento di raccoglimento volontario.
Gli Psicologi hanno provato a creare tecniche per potenziare questo processo e scrivere un diario della gratitudine è una pratica che spesso consigliano per acquisire consapevolezza di ciò che abbiamo e che ci rende felici. In seguito numerosi studi hanno dimostrato gli incredibili benefici di questa abitudine .
A chi non viene spontaneo ringraziare per la gioia nella propria vita può risultare utile mettere qualcosa per iscritto. Per me, ad esempio, scrivere questo articolo è un modo per soffermarmi sulle cose belle della mia vita e farlo mi ha riempito di serenità. Purtroppo il Diario della Gratitudine viene considerato un qualcosa da fare solo per superare circostanza critiche e non una buona abitudine. Il principio è quello di riconoscere e ringraziare per ciò che ci regala soddisfazione.
Gli studi dimostrano che i benefici sono maggiori quando l'utilizzo del diario è abitudinario, ma non quotidiano, altrimenti anche questo diviene un automatismo che perde di efficacia.
Non serve cioè farsi un autolavaggio del cervello convincendosi di essere felici. Piuttosto è importante prendersi ogni tanto momenti di riflessione per riconoscere ciò che la vita ci ha dato.
Esiste un libro di Paulo Coelho intitolato "Veronika decide di morire": Veronika è una ragazza di 24 anni che sopravvive ad un tentato suicidio, ma le viene imposto un ricovero in una clinica psichiatrica.
Qui le viene detto che il tentato suicidio ha danneggiato il suo cuore per cui non le rimane molto da vivere. Solo quando la ragazza si troverà davvero ad un passo dalla morte apprezzerà la vita nel suo abbagliante splendore. Il libro ha un lieto fine, ma non voglio rovinarvi la sorpresa perché vi auguro davvero di trovare il tempo di leggerlo.







Non voglio speculare su argomenti delicatissimi ma le donne più gentili, felici di vivere e attente al proprio benessere che io vedo tutti giorni nel mio lavoro sono quelle scampate ad un cancro. Davvero è necessario uno shock di questo tipo per comprendere che nella nostra quotidianità e nei piccoli e grandi disagi possiamo essere assolutamente felici? Che dobbiamo riconoscere la vita come un grande dono giorno per giorno? Ho un lavoro molto impegnativo e due bimbi piccoli e non penso che a breve troverò il tempo per avere un diario della gratitudine ma ogni volta che ho modo di fermarmi a pensare un attimo dico:  " grazie VITA oggi sono FELICE"
Buona vita a tutti


Dr.ssa Viviana De Pace, Ginecologa

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