domenica 31 gennaio 2016

Alternative all'olio di oliva

OLIO DI CANAPA : proprietà ed utilizzo
E' ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi di Cannabis sativa; è un olio vegetale ricco in acidi grassi essenziali dalle spiccate proprietà antiossidanti, immunomodulanti ed antinfiammatorie.
l'olio di canapa è una delle poche fonti vegetali di acido alfa-linolenico.
E', tra gli oli di uso comune, quello che presenta un rapporto ottimale, 1:3, tra acido linoleico-omega 6 ed acido linolenico - omega 3, mentre gli altri oli presentano una maggiore concentrazione di omega 6.
Nell'olio di canapa sono presenti anche quantità significative di amminoacidi, essenziali al corretto funzionamento dell'organismo; numerose vitamine, tra cui A, E, B1, B2, PP, C; sali minerali come ferro, calcio, magnesio, potassio, fosforo.  Un apporto quotidiano di olio di semi di canapa nella misura di 1 cucchiaino da tè al giorno, a livello preventivo; e da 1-3 cucchiai da tavola da distribuire nella giornata hanno dimostrato risultati eccellenti in caso di:
disturbi del sistema osteoarticolare e muscolare: viene usato anche per la prevenzione e per la cura dell'artrosi e artriti, dolori muscolari, patologie autoimmuni; altre malattie infiammatorie come l'artrite reumatoide e il Morbo di Crohn





disturbi cardiovascolari e del metabolismo: l’uso quotidiano di olio di canapa (circa 4/5 cucchiaini al giorno) abbassa rapidamente il colesterolo e di trigliceridi nel sangue, riducendo così anche il rischio di trombosi, ipertensione, vasculopatie e aterosclerosi e le malattie cardiovascolari in genere, perché mantiene elastiche le pareti dei vasi sanguigni
patologie del sistema respiratorio: è impiegato nella cura dell'asma, sinusite, tracheite e diverse affezioni respiratorie, sia delle basse che delle alte vie respiratorie
affezioni della pelle in genere: dermatiti atopiche e secche, psoriasi, herpes, eritemi, vitiligine, eczemi, micosi e per tutte le infiammazioni o irritazioni localizzate. Può inoltre migliorare le condizioni della cute affetta da acne. Oltre che all’assunzione per bocca, si applica anche direttamente sulla zona da trattare per ridurre i pruriti e le infiammazioni. Efficace anche per la cura dei funghi alle unghie (onicomicosi)
patologie a carico del tratto gastro-intestinale e del fegato: l’infezione cronica della vescica, la colite ulcerativa, il trattamento dell'intestino irritabile
squilibri del sistema ormonale femminile: cisti ovariche, dolori mestruali, fibrocisti mammarie, è utilissimo per la sindrome premestruale e nella menopausa, perché combatte l’osteoporosi
problemi di natura neurologica e psichica: rinforza il sistema nervoso, per questa ragione viene impiegato per curare problemi di apprendimento, deficit della memoria, difficoltà di concentrazione e mancanza di attenzione, depressione cronica e depressione post-parto; disturbi del linguaggio e caratteriali, autismo, nevrosi.
DOTT.SSA ANIFANTIS S . BIOLOGO NUTRIZIONISTA

martedì 26 gennaio 2016

Il CALCIO non solo nel latte e derivati

Il calcio è il minerale più abbondante nel nostro organismo, costituisce circa il 2% del nostro peso totale. La sua funzione principale è la costituzione e il mantenimento di ossa e denti ma è importante anche per il funzionamento di molti enzimi. La contrazione muscolare, la liberazione dei neurotrasmettitori e la coagulazione del sangue dipendono dal calcio. Il fabbisogno di calcio negli adulti è di 1000mg al giorno ma in fase di crescita e in gravidanza e allattamento aumenta a 1200mg.
La mancanza di calcio nei bambini può portare rachitismo con conseguente ritardo nella crescita e deformità delle ossa, negli adulti può provocare indebolimento delle ossa. Si ritiene inoltre che la carenza di calcio porta ipertensione e osteoporosi.
L’assorbimento del calcio è strettamente collegato all’assunzione della VIT D, questa viene prodotta dalla pelle se stimolata dai raggi solari e viene anche assunta con l’alimentazione. E ‘metabolizzata dal fegato che la trasforma in derivati fino ad arrivare al diidrossicalciofenolo che attiva l’assorbimento del calcio nelle ossa.
Nei bambini la mancanza di VIT D porta al rachitismo proprio come ho detto prima del calcio. Date le sue note capacità di stimolare l’assorbimento del calcio viene spesso consigliata come integratore nei primi anni di vita e viene aggiunta agli alimenti per bambini.







Quindi :
CALCIO+VIT D à FEGATOà CALCIO NELLE OSSA
Vediamo ora come alimentarci per assumerli entrambi in maniera equilibrata.
La Vit D la troviamo nell’olio di fegato di merluzzo,  pesci di acqua fredda come sgombro, salmone, aringa e rosso d’uovo. Nelle verdure è presente in tutte quelle a fogli verde scuro. Va precisato che tra tutte le vitamine la Vit D è quella che se usata in eccesso provoca più facilmente tossicità per cui bisogna fare attenzione alle integrazioni.
 Il calcio lo troviamo in abbondanza nelle alghe e i vegetali a foglia verde, nel parmigiano, ma anche yogurt, tofu, albicocche, noci, mandorle, nocciole e semi come il sesamo.



Dr.ssa Rosa Corigliano, biologa nutrizionista

venerdì 8 gennaio 2016

Depurarsi dopo le feste

Come depurarci dopo le feste di Natale ?
A termine delle feste ci sentiamo sempre appesantiti da cene e cenoni ricchi di grassi e carboidrati.
Uno dei problemi più visibili potrebbe essere un rallentamento intestinale legato alla collosità di farine bianche presenti in dolci, pizze, impasti e primi piatti. Ad essa si aggiunge la collosità della caseina presente in latte e derivati.  Il prof. Arnold Ehret ritiene che molte delle malattie siano dovute al muco accumulato in qualche organo o in qualche conduttura, in modo da alterarne il naturale funzionamento. Di recente ho letto un interessante articolo in cui si valutava come in vari esami di autopsia siano stati riscontrati come tra i 50 ed i 60% dei colon esaminati (ultimo tratto intestinale) contenevano fino a 6/7 chilogrammi di rifiuti di cui alcune parti risalenti a diversi anni prima.
Ed allora come possiamo evitare di "ingolfare" il nostro organismo da tossine e acidi durante queste feste?
Per prima cosa proporrei di limitare l'utilizzo di questi alimenti ai giorni festivi, nel frattempo sarebbe utile utilizzare depurativi epatici contenenti carciofo, cardo mariano e fumaria. Oltre che tarassaco e pilosella per drenare, magari diluiti in 2 litri d'acqua, da bere lontano dai pasti. Affiancherei fermenti contenenti inulina, un'ottima fibra probiotica. Consiglierei l'utilizzo di 1-2 limoni al dì magari in thè verde, ottimo rimedio per i muchi intestinali, altrimenti in acqua calda. Al termine del periodo festivo, verso il 7 gennaio quando ci si può impegnare un pó di più potremmo pensare ad 1 giorno a settimana di sola verdura e frutta.
Ricapitolando: Evitare i cibi che creano il muco (farina bianca e derivati, riso brillato, uova, formaggi, carne, pesce, salumi e insaccati). Utilizzare cibi che sciolgono il muco: agrumi, fichi freschi o secchi, uva passa, verdura e frutta cruda in genere, con minor utilizzo di banane e cachi. Usare frutta e verdura cruda possibilmente di stagione, magari aiutandoci con un limone ed un pizzico di bicarbonato

Buona depurazione

Dott.ssa Annacarla Digregorio, Farmacista Olistica

lunedì 4 gennaio 2016

FERRO E CONSUMO DI CARNE....e' indispensabile per evitare carenze?


Minerale essenziale nel cibo, il ferro è probabilmente il più conosciuto e spesso quello su cui si concentra la nostra attenzione quando parliamo di alimentazione.
E' prezioso per la nostra salute, come parte delle cellule del sangue, gioca un ruolo centrale nel trasporto dell'ossigeno in tutto il corpo, rilasciandolo quando occorre e portando via i rifiuti metabolici.
Come parte di molti enzimi, il ferro gioca anche un ruolo chiave nella produzione dell'energia cellulare, nel funzionamento del sistema immunitario e nei processi mentali che stanno dietro all'apprendimento e al comportamento.
Quello che perdiamo giornalmente lo reintegriamo attraverso gli alimenti o gli integratori, le donne in età fertile hanno una maggiore perdita di ferro durante le mestruazioni, circa 30-45 mg ogni mese, per cui il fabbisogno è maggiore rispetto agli uomini. Per non parlare di adolescenti e chi perde sangue (donatori, chi soffre di ulcere..).
Si sente spesso che un adeguato apporto di ferro provenga dal consumo di carne, sopratutto rossa, e l'esclusione dalla propria dieta potrebbe esporre al rischio di sviluppare un anemia. Ma è proprio così?
Gli studi mostrano piccole differenze nell'incidenza di carenza di ferro tra i vegetariani ed i non vegetariani nei Paesi sviluppati.
Nel caso si decida di fare a meno dell'alimento carne dalla propria dieta, vediamo di seguito quali sono le strategie da adottare:
la vitamina C favorisce l'assorbimento del ferro, gli alimenti che la contengono vanno assunti insieme a quelli contenenti ferro. Meglio alimenti crudi in quanto è facilmente distrutta, altrimenti è possibile cuocere a vapore; contengono vitamina C ad esempio: 1 kiwi, 2 tazze di insalata, broccoli, cavoletti di bruxelles, cavolfiore, cavolo cappuccio, agrumi e succhi, melone, fragole.
I vegetariani e i  vegani mangiano frutta  e verdura ed assumono circa il 50% in più di vitamina C dei non vegetariani, questo è sicuramente un vantaggio; i vegani inoltre inoltre non assumono latticini che sono alimenti poveri di ferro e ne ostacolano l'assorbimento in ogni pasto.
I fitati e le fibre associate in cereali integrali, legumi ed altri cibi vegetali possono ostacolare l'assorbimento del ferro, ma può essere compensato dalla quantità di vitamina C che si assume insieme nel pasto e dalla preparazione degli alimenti, in particolare:
lievitazione naturale del pane a base di cereali integrali;
tostatura delle noci;
ammollo per i fagioli prima di essere cucinati;
germinazione dei semi e legumi;
usare pentole di ferro o acciaio inox per cucinare.
I cibi ricchi di ossalati come gli spinaci, i cardi, la barbabietola ed il rabarbaro, contengono ferro in una forma che ne impedisce l'assorbimento; non sono fonti di ferro malgrado ne contengano, quindi Braccio di Ferro dovrà rivedere la sua dieta!











La biodisponilità di ferro può essere ridotta fino al 60% dai tannini presenti nel tè verde, nero che venga consumato nello stesso momento dei cibi ricchi di ferro.
Cacao e caffè, curcuma, curry, coriandolo, tamarindo possono avere lo stesso effetto ma in misura minore.
Altri fattori che possono ridure l'assorbimento di ferro non-eme (la forma presente nei cibi vegetali) sono i farmaci antiacido e gli integratori di zinco.
Spero che quest'articolo possa essere utile per quanti si pongano una domanda come quella iniziale, a prescindere dalla scelta individuale e libera di consumare o meno carne.
DOTT.SSA ANIFANTIS S. BIOLOGO NUTRIZIONISTA