lunedì 28 dicembre 2015

VITA FRENETICA E INSONNIA: I CONSIGLI DEL NUTRIZIONISTA



Purtroppo mi capita spesso, nei vari disturbi che mi vengono riferiti, di parlare di insonnia, e anche se può sembrare poco usuale l’alimentazione può essere di notevole aiuto. L’insonnia si riferisce alla difficoltà di addormentarsi o mantenere ritmi normali di sonno. Vi sono due forme di insonnia:
- Difficoltà ad addormentarsi
- Risvegli molto frequenti
Le più comuni cause sono psicologiche come la depressione, ansia e tensione, quest’ultima spesso dovuta a ritmi lavorativi frenetici o a preoccupazioni che purtroppo ci porta la vita odierna. Quando i fattori psicologici non sembrano esserne la causa possono essere coinvolti vari tipi di bevande e cibi, primi fra tutti le bevande contenenti caffeina. Inoltre molti farmaci possono interferire col normale ciclo sonno-veglia.











Per quanto riguarda la dieta è essenziale che non ci siano cibi contenenti stimolanti naturali come le xantine compresa la caffeina. Quindi caffè e altre fonti di caffeina (bibite analcoliche, cacao, gelati al caffè, cioccolata calda e the) vanno eliminati. In casi gravi di insonnia anche le piccole quantità presenti nel decaffeinato sono da eliminare. La caffeina si trova inoltre in alcuni farmaci da banco per il raffreddore e il mal di testa.
Altre sostanze stimolanti sono i coloranti alimentari e anche reazioni avverse ai cibi possono causare insonnia. Particolare attenzione va posta a chi fa un alimentazione sbilanciata carica di zuccheri raffinati e carboidrati semplici.
I cibi che invece conciliano il sonno sono quelli con elevato contenuto dell’aminoacido triptofano come: tacchino, latte, fiocchi di latte, polo, uova, noci e mandorle, per cui è consigliabile a sera mangiare solo proteine e verdura ed eliminare i carboidrati ossia frutta pane, patate e pasta.  Nel cervello il triptofano viene trasformato in serotonina e melatonina che sono neurotrasmettitori che favoriscono il rilassamento.
I rimedi per il sonno se pur efficaci col tempo tendono a non far più il loro effetto in quanto danno assuefazione e a lungo andare portano ritmi alterati del sonno. Chi prende i sonniferi entra in circolo vizioso perché alterano i suoi ritmi sonno-veglia e al mattino nel tentativo di “risvegliarsi” assume eccessive quantità di caffè che peggiora la sua insonnia.
Rimedio naturale, con fondate basi scientifiche, è la valeriana in radice che migliorala qualità del sonno e la sua naturalezza senza lasciare postumi di “sbandamento” al mattino successivo. La valeriana è un leggero sedativo che può essere assunto 30-40 minuti prima di andare a letto, si può fare un decotto, oppure usare l’estratto fluido che si trova in commercio.
Una cosa che può aiutare molto è fare yoga, lunghe passeggiate all’aria aperta ed evitare di usare cellulare, pc, prima di andare a dormire.
RICAPITOLANDO
- Alimentazione prima di caffeina sia sotto forma di caffè che di bevande varie;
- Cenare con proteine senza carboidrati
- Evitare bevande zuccherate
- Usare la valeriana anziché i sonniferi
- Fare qualcosa di rilassante prima di andare a dormire
Buon sonno!!!!

Dott.ssa Rosa Corigliano, biologo nutrizionista

martedì 22 dicembre 2015

Effetto anti-aging: tutto inizia da una Postura Corretta


Con l’avanzare degli anni concentriamo buona parte nel nostro tempo nel trovare soluzioni anti-invecchiamento, per apparire più giovani di quel che si è. Cambiamo il taglio dei capelli, ne cambiamo il colore. 
Scegliamo una montatura di occhiali particolare, utilizziamo un abbigliamento più giovanile e investiamo buona parte dei nostri risparmi in crema dalle promesse miracolose. 
Ma quante di voi pensano che una postura più eretta, una colonna meno curva e dei muscoli più tonici possano farci apparire più giovani?
Il passare degli anni, il tempo sempre meno dedicato a noi stesse e l’evoluzione fisiologica dei fenomeni artrosici e dell’invecchiamento, rendono il nostro aspetto appesantito, curvo e rigido. 
Ciò che principalmente ci ossessiona sono la comparsa di gibbi toracici, rigidità in semplici movimenti, spalle arrotolate, perdita di centimetri in altezza e la presenza di una pancia più prominente. Spesso la presenza di adiposità addominali ci fa pensare soltanto ad un problema con a propria alimentazione. In realtà, però, con una postura più corretta si riescono a donare al corpo forme più armoniose. Esistono delle strategie per migliorare questo aspetto? 
Certamente, diverse possono essere le strategie utilizzabili. L’attività fisica è alla base, ma io oggi vi parlerò di un’attività in particolare: la rieducazione posturale. Tante sono le tecniche che si occupano di postura, si può praticare un corso di gruppo di ginnastica posturale, un corso di pilates o fare dei trattamenti individuali di rieducazione posturale globale. 
L’obbiettivo di ognuna di queste discipline è principalmente quello di far prendere consapevolezza degli errori posturali che quotidianamente assumiamo. Solitamente nel guardarci allo specchio da soli, non riusciamo a cogliere quello che un occhio esperto potrebbe suggerirci. Ognuno di noi nel tempo assume delle posizioni che diventano abitudine per il corpo. Spesso questi atteggiamenti scorretti si fissano diventando una prassi quotidiana.
Acquisire il giusto modo di posizionarsi, il modo più corretto di sedersi e stare in piedi, apprendere dei riposizionamenti delle spalle, del capo o del tronco possono diventare gradualmente una sana abitudine che ci aiuta a  mantenere uno schema corporeo dall’aspetto più sano e giovanile.
Altro obbiettivo che si raggiunge praticando abitualmente questi tipi di attività è  un allungamento delle catene muscolari retratte. Muscoli non più elastici ci costringono in posizioni più chiuse. Rendere elastici i muscoli permette ad essi di essere più ossigenati, cosi come anche le strutture che si trovano all’interno come ad esempio la colonna vertebrale.





Ridonare tono amuscoli che ci consentono di stare eretti è l’altro requisito fondamentale per  mantenere una postura sana. 



Cominciare a guardarsi allo specchio per prendere coscienza del proprio corpo non soffermandosi solo al viso è la prima azione che dovrete compiere. Affidarsi poi a professionisti qualificati vi consentirà di ottenere graduali e costanti miglioramenti con gli effetti anti-aging tanto sperati.

Dott.ssa in Fisioterapia Bruno Clarissa 

venerdì 18 dicembre 2015

Che dono vuoi per natale?

Emergono spesso pareri contrastanti sul Natale: ci sono persone che si lasciano travolgere dalla magia di questa festa e altre che si augurano possa finire al più presto. Premesso che ognuno ha le proprie ragioni, cosa ci vieta di “personalizzare il Natale”? Ognuno ha il diritto di trarre il meglio da una festa che ci “costringe” a fermarci e riflettere. Ogni giorno siamo immersi in una vita frenetica, cerchiamo di essere all’altezza nel lavoro, di rendere soddisfatti i nostri cari, tener in ordine la casa, pagare le bollette, osservare una dieta, andar in palestra, ma ci ritagliamo il tempo per essere felici?
Da questo punto di vista, i bambini hanno tanto da insegnarci: sono pieni di entusiasmo, aspettano il Natale con gioia e fermento, sognano Babbo Natale e molti lo aspettano svegli fino a tarda notte. Che ne facciamo di tutta questa euforia, leggerezza e serenità quando cresciamo?
Il Natale può essere un’occasione per regalare qualcosa di importante a noi stessi e alle persone che amiamo. “Donare attenzione, aiuto, conforto fa bene al cuore e non costa nulla”.
Pensiamo a quanta felicità sia possibile diffondere passando più tempo con i nostri affetti. Se regalare qualcosa significa mettere a disposizione dell’altro qualcosa che è mio, devo pensare a cosa davvero l’altro desidera da me. Più amore? Più comprensione? Più PRESENZA?





Natale è anche regalare un sorriso a chi è meno fortunato. Ognuno di noi può contribuire al proprio benessere, a quello dei propri cari e della comunità in cui vive. Cerchiamo di assaporare  appieno le emozioni, di lasciarci andare alla gioia e alla magia! Torniamo bambini per recuperare quella semplicità e spontaneità che spesso ci manca, perché dobbiamo far fronte ad impegni e responsabilità. Prendiamoci cura i noi stessi, premiamoci con un regalo metaforico, perché possiamo comprare oggetti materiali ogni giorno. Regaliamo una parte di noi stessi altri, così sotto l’albero ognuno potrà scartare il dono d’amore dell’altro.
Alla fine i questo 2015 sarebbe interessante tracciare la lista delle cose che vorremmo portare nel 2016 e di quelle che vorremmo lasciare. Tutto è servito per fare esperienza, ma aver chiaro i nostri obiettivi è importante, quindi conserviamo le risorse e gli eventi positivi di quest’anno, in quanto ci permetteranno di affrontare le sfide del futuro che ci aspetta!


Dott.ssa Chibelli Antonella, Psicologa

mercoledì 16 dicembre 2015

Qual è il cibo giusto per TE?


La dieta genetica è sicuramente l'avanguardia della ricerca scientifica, un' evoluzione senza precedenti nell'ambito della scienza della nutrizione, un regime alimentare basato sull'analisi individuale di alcuni dei propri geni, per modularne l'espressione attraverso gli alimenti, aiutando così in maniera ottimale il metabolismo dei nutrienti.
Se è vero che siamo ciò che mangiamo è anche vero che che le variazioni genetiche da individuo ad individuo determinano significative variazioni nel metabolismo dei vari nutrienti.
L'attenzione a tali variazioni ed al metabolismo specifico di ogni individuo fa la differenza nella scelta di una dieta e di uno stile di vita ottimali.
Ognuno di noi è unico ed irripetibile. Unicità che viene dai geni. Le nostre peculiarità si manifestano sia internamente che esternamente.







Condividiamo gran parte del patrimonio genetico ma in ciascun gene ci sono dei punti di variazione, i cosiddetti SNP (Single Nucleotide Polymorphism).
L'insieme di queste piccole variazioni influenza ciò che noi siamo e definisce il nostro essere unici.
La scienza che studia come gli alimenti possono influenzare nel lungo periodo l'espressione dei nostri geni è la Nutrigenomica, i geni producono proteine, gli instancabili operai del nostro corpo, gli enzimi che digeriscono e metabolizzano i cibi, che trasportano i vari nutrienti attraverso l'organismo, che lo difendono mediante l'eliminazione dei rifiuti tossici e proteggono le cellule dai danni dell'ossidazione.
I geni interagiscono con il nostro ambiente, infatti dalle piccole variazioni genetiche derivano significative variazioni del modo in cui il nostro corpo utilizza i vari nutrienti e, di conseguenza, il nostro stato di salute a breve, medio, lungo termine.
Alcuni nutrienti possono, sul lungo periodo, modificare l’attività di un gene, cioè la sue espressione, cambiando la sua capacita di produrre proteine. Se un gene è più o meno espresso si modifica la produzione (che può aumentare o ridursi) delle proteine che dipendono da questo gene, per esempio gli enzimi che regolano il metabolismo, con conseguenti cambiamenti nel modo di digerire grassi o carboidrati.
Eseguire un test genetico significa conoscere meglio come funziona il nostro organismo, avere un'ottica chiara della nostra predisposizione ad eventuali patologie, ad esempio malattie cardio-vascolari e comprendere quali possono essere gli alimenti più idonei e/o quelli a cui stare più attenti, così come è possibile capire se determinate abitudini (un esempio il fumo di sigaretta) fino a che punto possano essere dannose.
Mediante un semplice prelievo salivare e successiva analisi è possibile, ad esempio, sapere se riusciamo a metabolizzare in grassi in maniera efficiente o se abbiamo bisogno di limitare maggiormente rispetto ad altri il consumo di grassi saturi, oppure se dobbiamo implementare il consumo di antiossidanti, frutta e verdura in primis, se dobbiamo limitare il consumo dei carboidrati in quanto abbiamo una tendenza ad elevata glicemia e predisposizione al diabete di tipo II oppure se abbiamo una tendenza ad incorrere in processi infiammatori e nello sviluppo di di malattie infiammatorie croniche per non parlare dello stress ossidativo e malattie degenerative ad esso anche correlate. Tutto questo e non solo ci dà la possibilità di ricevere una dieta realmente personalizzata ad hoc per noi e diventa uno strumento di prevenzione mirato ed efficace.

Dott.ssa Stamatia Anifantis, Biologa Nutrizionista

lunedì 14 dicembre 2015

Perchè il Natale che ci salva la vita!!

È ormai da mesi che il blog propone articoli su come essere più felici.
Se avessi cominciato a scrivere a Dicembre avrei risparmiato decisamente tempo e condensato tutto in un unico articolo sullo “Spirito del Natale”.
Normalmente i nostri post prendono come riferimento ricerche e testi di psicologia americana che dimostrano la relazione tra comportamenti positivi e l’aumento della soddisfazione personale durante la nostra vita.
Se andiamo a riconsiderare tutto ciò che abbiamo letto in questi mesi vedremo che ogni singola cosa di cui abbiamo parlato viene più facile e spontanea durante il Natale.
Mi viene un po’ da ridere al pensiero di tutti i libri che ho letto per scoprire poi che esiste un momento dell’anno in cui tutti spontaneamente applichiamo le più moderne tecniche di psicologia per aumentare la nostra felicità e la nostra salute.
Riepiloghiamo rapidamente i punti già trattati nei nostri precedenti articoli mentre nel prossimo post concluderemo la lista dei “must have” della psicologia americana per essere più felici.



1.       Aiutare gli altri e perdonare: è un concetto tipicamente natalizio che in generale abbraccia l’essere buoni e il “a Natale si può dare di più” . D’altra parte siamo cresciuti a suon di film natalizi in cui il protagonista generalmente una persona comune spiccatamente interessata ai beni materiali   diventa “magicamente” più felice quando comprende lo spirito natalizio e il condividere con gli altri (vedi Christmas Carol)
2.       Praticare una gratitudine consapevole per ciò che si ha ed evitare i confronti sociali: magari proveremo un pizzico di invidia per chi passa il Natale alle Maldive, ma in generale  il pensiero del NATALE CON I TUOI è parte di noi e il cenone della Vigilia con la famiglia allargata è sempre un momento per ricordarsi che gli affetti sono la radice più vera del nostro benessere.
3.       Praticare l’ottimismo: c’è qualcosa di più ottimistico dei buoni propositi dell’anno nuovo? Ci sono probabilità che manterremo fede alle nostre promesse? Però stilare la nostra lista annuale ci rende tremendamente leggeri
4.       Prendersi cura di se stesso:  Anche chi è sempre di corsa trova un momento per un po’ di sano shopping natalizio per trovare qualcosa di carino da indossare durante le feste oppure almeno per scegliere qualcosa di particolare dall’armadio
5.       Vivere nel presente:  I più cinici ammetteranno che il Natale, con i ritmi di ognuno, è un periodo in cui ci godiamo di più la vita. Diamo spazio a priorità diverse, compriamo pensieri, anche piccoli, per i nostri cari e godiamo della loro felicità quando li aprono. Usciamo di più e condividiamo il nostro tempo con amici e famiglia.

Dr.ssa Viviana De Pace, Ginecologa


Durante il mese affronteremo (con un po’ di ironia) la terribile catastrofe della perdita dello spirito natalizio e come porvi rimedio

venerdì 11 dicembre 2015

Sfrutta il "Runner's High" per essere al top durante le feste

In ogni mio giorno lavorativo incontro tante donne di diverse età. In ogni mio colloquio con loro, finalizzato a conoscerne la patologia di cui soffrono, e quindi impostare il trattamento riabilitativo, arriviamo sempre a questa domanda: “pratica dell’attività fisica?”. La maggior parte delle volte la risposta è “No”. La domanda successiva è solitamente: “perché no? Non le piace, non ha tempo, per pigrizia, non l’ha mai praticata?”
Voi perché non praticate regolarmente un’attività fisica? Io ritengo che l’attività fisica sia un ottimo scacciapensieri, una sana abitudine, capace di rompere la monotonia di una vita dedicata sempre alla famiglia, al lavoro e alla casa. Delle volte pensiamo che aggiungere un’ora di svago alla nostra giornata possa non renderci più efficienti, possa significare perdere del tempo prezioso da sottrarre alla famiglia. In realtà scoprirete come questo non sia vero, regalandovi tonicità e leggerezza anche nell’affrontare le incombenze quotidiane.
L’attività fisica ha in se diversi vantaggi che solo praticandola scoprirete. Ad esempio ridurrete la possibilità di incorrere in malattie cardiovascolari, produrrete endorfine 5 volte di più che a riposo, ossigenerete il vostro corpo ed anche “la mente”, resterete in forma e in salute dato che lo sport praticato moderatamente ha effetti anti invecchiamento, gestirete lo stress e sarete di buon umore.






Cosa sono le endorfine?Le endorfine sono un gruppo di sostanze prodotte dal  nostro cervello classificabili come neurotrasmettitori. Sono dotate di proprietà analgesiche e fisiologiche simili a quelle della morfina e dell'oppio, ma con portata più ampia.Avete mai sentito parlare dello “sballo del corridore”? Con il termine runner's high (sballo del corridore) si intende una certa sensazione di euforia riscontrata da molti atleti durante la pratica sportiva prolungata. Queste molecole rilasciate nell’organismo agiscono come una droga. Questa produzione ha un’azione antidepressiva sul nostro corpo, se prodotta in quantità ragionevoli.
A questo punto avete validi motivi per cominciare a provare e restare affascinati da quanto bene farete a voi stessi.
Prima cosa da fare è non rimandare l’inizio. Cominciate subito.
Secondo: è bene sapere quale attività è consigliabile per l’età eper le proprie caratteristiche fisiologiche. Se soffrite di mal di schiena o avete particolari controindicazioni cardiologiche non vi sarà impedito di praticare sport. Chiedendo al vostro medico e al fisioterapista (se vi ha già seguito in passato) potrete cominciare con le giuste indicazioni sulla frequenza e intensità del carico da utilizzare. Se poi non avete particolari problematiche di salute potreste affidarvi a un personal trainer che saprà ottimizzare gradualmente la vostra prestazione.
Terzo:utilizzate sempre un’attrezzatura adeguata con particolare attenzione per le calzature.
Quarto: le attività migliori, capaci di darvi più benessere, oltre che fisico, psicologico sono le attività praticate nella natura. Di questo argomento ne parleremo in seguito. Non mi resta che augurarvi  buon allenamento!


Dott.ssa in Fisioterapia Clarissa Bruno

mercoledì 9 dicembre 2015

Depuriamoci durante e dopo le feste!!

Come depurarci durante e dopo le feste di Natale ?
A termine delle feste ci sentiamo sempre appesantiti da cene e cenoni ricchi di grassi e carboidrati. 
Uno dei problemi più visibili potrebbe essere un rallentamento intestinale legato alla collosità di farine bianche presenti in dolci, pizze, impasti e primi piatti. Ad essa si aggiunge la collosità della caseina presente in latte e derivati.  Il prof. Arnold Ehret ritiene che molte delle malattie siano dovute al muco accumulato in qualche organo o in qualche conduttura, in modo da alterarne il naturale funzionamento. Di recente ho letto un interessante articolo in cui si valutava come in vari esami di autopsia siano stati riscontrati come tra i 50 ed i 60% dei colon esaminati (ultimo tratto intestinale) contenevano fino a 6/7 chilogrammi di rifiuti di cui alcune parti risalenti a diversi anni prima.
Ed allora come possiamo evitare di "ingolfare" il nostro organismo da tossine e acidi durante queste feste? 
Per prima cosa proporrei di limitare l'utilizzo di questi alimenti ai giorni festivi, nel frattempo sarebbe utile utilizzare depurativi epatici contenenti carciofo, cardo mariano e fumaria. Oltre che tarassaco e pilosella per drenare, magari diluiti in 2 litri d'acqua, da bere lontano dai pasti. Affiancherei fermenti contenenti inulina, un'ottima fibra probiotica. Consiglierei l'utilizzo di 1-2 limoni al dì magari in thè verde, ottimo rimedio per i muchi intestinali, altrimenti in acqua calda. Al termine del periodo festivo, verso il 7 gennaio quando ci si può impegnare un pó di più potremmo pensare ad 1 giorno a settimana di sola verdura e frutta. 
Ricapitolando: Evitare i cibi che creano il muco (farina bianca e derivati, riso brillato, uova, formaggi, carne, pesce, salumi e insaccati). Utilizzare cibi che sciolgono il muco: agrumi, fichi freschi o secchi, uva passa, verdura e frutta cruda in genere, con minor utilizzo di banane e cachi. Usare frutta e verdura cruda possibilmente di stagione, magari aiutandoci con un limone ed un pizzico di bicarbonato. 

Buone feste e buona depurazione. 


Anna Carla Digregorio 
Farmacista olistica.

domenica 6 dicembre 2015

I consigli del nutrizionista per “sopravvivere” alle feste natalizie










Partendo dal presupposto che non si ingrassa, né ci si avvelena, né si compromette la propria salute da Natale a Capodanno …ma da Capodanno al Natale successivo vi voglio proporre delle linee guida per affrontare al meglio questo periodo relativamente lungo.
Mi pare ovvio che è impossibile non farsi coinvolgere dal clima di festa, si passeggia per strada e le vetrine espongono leccornie di ogni tipo, si va a fare la spesa circondati da panettoni e cotechino…musiche, babbo natale, regali ecc…per cui le tentazioni sono molti forti soprattutto per chi è tendenzialmente…di buona forchetta e goloso!
Una cosa che ripeto sempre a chi sceglie di fare un percorso con me è che dobbiamo innanzi tutto accettare il fatto che la tavola, la condivisione, la convivialità, fa parte della nostra cultura in particolare in questo periodo dell’anno e non possiamo né dobbiamo modificare questo soprattutto in tali giorni, la cosa che possiamo fare però è scegliere. Possiamo scegliere di far arrivare a tavola cibo, alimenti di qualità, nella quantità giusta, cotti in un determinato modo e porzionati in modo non eccessivo. Come fare??
- Poniamoci nel caso in cui siamo noi ad ospitare qualcuno. Partiamo dal fare la lista della spesa accurata e dettagliata così da non comprare cose in più rispetto al numero di ospiti, facendo attenzione alla data di scadenza, in modo da poter consumare eventuali avanzi anche nei giorni successivi ed evitare sprechi inutili. Evitare di andare a fare la spesa a stomaco vuoto e cercare di prediligere cibi esclusivamente freschi.Nella stesura del menù cercare di preparare degli antipasti di verdurine crude ed evitare tartine con salse cariche di grassi, sale e conservanti così come evitare salumi e formaggi per non eccederenel carico di grassi e proteine animali. Vi chiedere come fare a rendere un antipasto di verdure crude gustoso?? Fate degli spiedini di verdure belle colorate e conditeli con un filo di olio crudo! 
Un primo poco condito in modo da non eccedere nel consumo di proteine (mi spiego meglio, fare una lasagna con dentro l’impossibile è come mangiare un primo e un secondo invece fare un primo piatto a base di verdure ci consentirà di non eccedere e mantenere un equilibrio andando poi a mangiare anche il secondo) ad esempio possiamo proporre un risotto di zucca per poi passare al secondo, il mio consiglio è di prediligere il pesce alla carne e possibilmente comprare pesce non di allevamento ma pescato in mare.Per la cottura scegliere il forno al cartoccio senza aggiungere grassi e ricordarsi di accompagnarlo sempre con un abbondante contorno di verdure.



Altra nota dolente dei giorni di festa è la frutta a guscio e il dolce. Ovviamente non si può fare la lotta alle calorie in questo giorno ma possiamo, come già detto, scegliere. Metteremo a tavola frutta fresca di stagione e frutta essiccata e noi sceglieremo di assaggiare qualcosa senza eccedere. Per quanto riguarda il dolce ovviamente lo faremo noi, così eviteremo il carico di zuccheri e conservanti, potremo usare per la preparazione farine non raffinate come quella ai 5cereali e zucchero di canna grezzo e poi andremo a scegliere un dolce gustoso che abbia negli ingredienti non grassi animali ma olio. Il web è pieno di siti con ricette di dolci gustosi ma light.
Le bevande non vanno trascurate, sono dei veri e propri alimenti, noi berremo acqua e qualche sorso di vino, possibilmente nero per evitare un eccessivo introito di solfiti. Anche qui possiamo scegliere essendo casa nostra per cui sceglieremo di non mettere a tavola bevande zuccherate e gassate.
Dopo il pasto il mio consiglio è di fare una passeggiata a piedi per non imbattersi in pennichelle varie e cercare di rimettere in moto il corpo dopo il lungo tempo di seduta.
- Se invece siamo noi ad essere ospitati è inutile pensare di rifiutare o di lottare per cambiare le tradizioni culinarie del periodo perciò vi fornisco uno schema con delle parole chiave da tenere in mente per sopravvivere indenni, o quasi, rispettando sempre le norme della buona educazione dell’essere ospiti.
LEGGEREZZA
I giorni precedenti cercare di fare un’alimentazione leggera a base di verdure e legumi, controllando i condimenti, gli eccessi e i fuori pasto.
NESSUN DIGIUNO
Non andate a pranzo/cena senza aver mangiato nulla nel pasto precedente pensando di far bene perché mangerete il doppio.
PORZIONI
Essere costretti a non rifiutare l’invito non vuol dire non poter gestire le porzioni, chiedete porzioni piccole.
MASTICAZIONE
Masticate a lungo in modo da sentirvi più sazi e da facilitare la digestione.
ANTIPASTI SPEZZA FAME
Evitate crostini e tartine, ripiegate su verdure crude che sono ricche di fibre e vi aiuteranno a limitare l’introito calorico successivo e vi daranno sazietà.
I FINE PASTO
Frutta a guscio ed essiccata va solo assaggiata uno per tipo, anche qui per evitare di ingolfarci.
ATTIVITA’ FISICA
Ricordatevi di allontanarvi ogni tanto da tavola, rimanere a lungo seduti davanti a leccornie di ogni tipo non aiuterà ad evitare di mangiarle!
Non mi resta che augurarvi buone feste!
Dott.ssa Rosa Corigliano
Biologa nutrizionista






venerdì 4 dicembre 2015

Alimentazione per il benessere della mente

Dott.ssa Raffaella Trovato, biologa nutrizionista



Purtroppo il numero dei malati di Alzheimer è in continuo aumento, nel mondo, e ad oggi non esiste una terapia  efficace per la cura, ma soltanto per rallentare il decorso inesorabile della malattia. La malattia di Alzheimer  (MA) è una forma degenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale, ed è associata a decadimento cognitivo della persona.
Nel tessuto nervoso dei malati di MA, si formano a livello dei neuroni degli accumuli  di una proteina, la beta- amiloide, che lentamente  "soffoca" i neuroni, interrompendo ogni tipo di contatto tra le cellule e quindi trasmissione degli impulsi nervosi.
L’alimentazione ancora una volta ci viene in aiuto per prevenire molte malattie e nel parlare di alimentazione e MA , prendo lo spunto da un bellissimo libro scritto da un medico americano (“I super cibi della mente” di Neal M. Barnard), che ha creato una sorta di guida ai super cibi, e non solo, che aiutano a mantenere giovane il nostro cervello ed a proteggerci dall’ insorgenza di malattie degenerative .
Regola n.1: FARE ATTENZIONE AI METALLI PESANTI.  
I metalli come rame, ferro e zinco, poiché lo zinco facilita la formazione delle placche di beta-amiloide. Il ferro e il rame producono i radicali liberi, capaci di danneggiare i neuroni.  Questi elementi (ferro, rame e zinco) sono importanti per alcune funzioni vitali del nostro organismo, ma assumerne in eccesso potrebbe essere dannoso.
Dove li troviamo e in che modo si possono assumere in eccesso? Principalmente nei cibi, soprattutto nelle carni, che contengono quantitativi di rame, zinco e ferro ben superiore a quelle che sono le nostre esigenze nutrizionali.
Sul ruolo dell’alluminio nell’insorgenza della MA, invece, non ci sono dati concordi in letteratura, comunque è bene evitare tutti quei prodotti che lo contengono, poiché il nostro organismo non ne ha proprio bisogno e risulta quindi sempre un “elemento estraneo”. Dove lo troviamo? I conservanti a base di sali di alluminio (salfato, silicato, fosfato di  alluminio ecc) si trovano in molti prodotti commerciali.
Fare molta attenzione anche ai vecchi tegami da cucina rovinati, che a contatto con i cibi possono rilasciare metalli pesanti. Se si utilizzano vaschette di alluminio, non  mettere mai a contatto diretto il cibo. Preferire il vetro alle lattine di alluminio.
 

Regola 2: FARE ATTENZIONE ALLA QUALITÀ DEI GRASSI.
Un consumo eccessivo di grassi saturi, provenienti da cibi di origine animale, aumenta il livello di colesterolo nel sangue ed un alto livello di colesterolo aumenta il rischio di sviluppare la MA. Si è visto, infatti, che il colesterolo aumenta la produzione della beta- amiloide.
Cercare di garantirsi giornalmente un adeguato apporto degli acidi grassi essenziali  polinsaturi della serie  omega 3 -l’acido alfa linolenico (ALA), considerati “buoni” per la loro azione  anti-infiammatoria. Preferire le fonti vegetali di acidi grassi omega 3,  presente in tracce in molte verdure, ma in misura maggiore in noci e semi (lino e chia) ed olio di semi di lino.
Attenzione però che per sfruttare al meglio gli omega 3, non bisogna esagerare con il consumo di fonti di omega 6. Questi ultimi risultano molto spesso in eccesso nella nostra dieta occidentale, poiché sono molto diffusi negli alimenti, soprattutto negli oli da condimento.  Quindi, cercare di limitare l’uso di oli da condimento.
Regola 3: CREARSI UNA BARRIERA VITAMINICA!
Le vitamine, in particolare quelle del gruppo B (B6, B9 e B12) e la vitamina E, rappresentano un potente scudo antiossidante che ci difende dai radicali liberi.
Le vitamine sono presenti abbondantemente nel mondo vegetale, per cui una alimentazione varia, basata prevalentemente su cibi vegetali (frutta, verdura, frutta secca, legumi, semi, cereali integrali) ci garantisce  un loro adeguato apporto. 
L’unica eccezione è rappresentata dalla vitamina B12, assente nel mondo vegetale, per cui se si decide di eliminare i prodotti di origine animale, è necessario integrarla dall’esterno.
Regola 4: FARE REGOLARE ESERCIZIO FISICO.
La regolare attività aerobica, ad ogni età, aiuta a mantenere pulite le arterie e quindi a garantire l’adeguata ossigenazione dei tessuti e l’ eliminazione nel circolo sanguigno delle sostanze tossiche.  

Infine, un sonno regolare e specifici esercizi per esercitare la memoria aiutano a proteggerci da questa bruttissima malattia.  





 Mi chiamo Raffaella Trovato e sono una biologa. Dopo la laurea mi sono  specializzata in Microbiologia e Virologia,  lavorando per quasi 10 anni come ricercatrice nel campo dell’oncologia, virologia ed ematologia, in laboratori di ricerca italiani e americani.

Da quasi 12 anni mi sono avvicinata al mondo della nutrizione e da più di cinque anni ho fatto la scelta di diventare vegana (con consumo occasionale di uova), spinta da motivazioni salutistiche, ma sposando poi appieno le battaglie degli animalisti e sostenendo con convinzione l’utilità ecologista di questa scelta. 
Sono iscritta alle due società scientifiche che in Italia si interessano di  nutrizione vegetariana, la  SSNV e la  SINVE, condividendo lo spirito di comunicare ad un pubblico sempre maggiore tutte le informazioni, aspetti pratici e vantaggi riguardanti lo stile alimentare vegetariano /vegano. A tale scopo organizzo corsi di cucina sana e naturale, senza prodotti di origine animale, in collaborazione con la lega Tumori di Taranto ed una chef vegana.
Nel comunicare al pubblico su quanto sia semplice mangiare in modo sano, ripeto  che “basterebbe introdurre nella settimana 2-3 giorni di alimentazione vegana” e già abbiamo dato un grande “supporto” alla nostra salute e siamo sulla buona strada verso una alimentazione più sana  e consapevole!

martedì 1 dicembre 2015

Cistiti ricorrenti: l'importanza dell'intervento nutrizionale

Rimanendo in tema di cibi che curano vi parlo della correlazione tra cistite e alimentazione, argomento che sta a cuore a molte donne.
La cistite è un’infezione del tratto urinario causata dall’invasione, da parte di batteri,  del tratto uretrale e vescicale; si stima che, a causa dell’anatomia, la donna ne è colpita una volta l’anno. Dolori al basso ventre, difficoltà nella minzione, cattivo odore delle urine e urine scure ne sono i sintomi. Nella maggior parte dei casi il batterio coinvolto è escherichia coli e ci sono delle condizioni particolari della vita in cui queste infezioni sono così frequenti come la gravidanza, rapporti sessuali, traumi o irritazioni meccaniche (pantaloni troppo stretti) e stitichezza.


La raccomandazione dietetica più importante è aumentare l’introduzione di liquidi, aiutarsi con le tisane, succhi da frutta e verdura fresca, aumentare il consumo di frutta e verdura, ridurre l’introito di carboidrati e aumentare quello delle fibre. Le fibre le possiamo prendere sostituendo i carboidrati semplici con quelli complessi, quindi utilizzando i cereali integrali anziché pasta e pane. In questo modo si evita il ristagno delle feci nel retto e si garantisce una regolare evacuazione, il ristagno delle feci causa aumento e proliferazione batterica con conseguente migrazione di questi nell’uretra e da qui nella vescica. Come ho detto prima l’anatomia della donna facilita tale migrazione data la vicinanza tra ano e imbocco uretrale, nell’uomo invece l’anatomia aiuta e di conseguenza le infezioni urinarie sono meno frequenti.
In particolare voglio porre l’attenzione sull’importanza del mirtillo rosso o Cranberry nella cura della cistite, è un coadiuvante la cura antibiotica e si può utilizzare come supporto per prevenire le ricadute, si può usare il frutto tal quale, si possono fare degli estratti, oppure si può usare l’integratore alimentare che si trova in commercio sotto forma di compresse. La pianta è un arbusto del nordamerica che produce un frutto rosso dal sapore acido, veniva già usato dagli indiani per curare le ferite, le infezioni urinarie e lo scorbuto. Questo frutto rende le pareti vescicali antiadesive, impedendo così l’adesione dei batteri alla muscosa. Ci sono molti studi a riguardo sulla sua efficacia e sono tutti positivi, l’unica cosa che ancora manca sono delle linee giuda sul dosaggio da usare per poterne avere i relativi benefici, generalmente ci si rifà alle indicazioni riportate in etichetta come per tutti gli integratori alimentari.


Dr.ssa Rosa Corigliano, 
biologa nutrizionista