lunedì 7 settembre 2015

LE VAMPATE E LA MEDICINA NATURALE

Spesso mi trovo ad affrontare con  le mie clienti tutti quelli che possiamo definire i disagi della menopausa ed ho osservato che le domande più frequenti mirano a capire quali rimedi possano affievolire i sintomi delle vampate. 
Sembra semplice dare un nome ad un sintomo, come ad esempio, vampate. 
In realtà la medicina olistica quantistica ci spiega come dietro quel sintomo, banalmente definito comune, ci sia un mondo da esplorare... Un mondo relativo al vissuto di ogni donna e di come ne percepisca la realtà. 
Quindi i rimedi possono essere utili al sintomo, ma prescindere da esso. spiego meglio. Una vampata come ogni disagio della menopausa potrebbe essere indice di una paura del cambiamento, un non sentirsi più attraente come donna, un non poter più diventare mamma, una difficoltà nell'accettare l'invecchiamento del corpo o potrebbe dipendere da rabbia legata alla sessualità, da un disagio rispetto al marito o agli uomini in genere, da una paura inconscia di non avere più scopi di vita, o forse soltanto dalla consapevolezza di non poter più tornare indietro e quindi dal dover accettare profondamente le scelte fatte fino quel momento.  
Si perde qualcosa, ma non si riesce a vedere che si riceve qualcos'altro di nuovo ed è proprio questa frustrazione che non lascia spazio ad apprezzare quando ci viene donato dalla vita in questo passaggio. Si entra in a nuova femminilità, in una nuova consapevolezza e in nuovi valori di vita che arricchiscono tanto quanto nel passaggio inverso della pubertà, vissuto in giovane età. 
Avvicinandosi alla menopausa, credo che più che mai ci si deve rendere conto che se si sta vivendo male il cambiamento si deve avere il coraggio e la voglia di farsi aiutare. 
Un grosso aiuto viene dalla natura, agnocasto, fitoestrogeni della soya, del trifoglio rosso, ormai conosciuti da tantissime donne e medici. 
Anzi forse ancora più evidenti sono gli effetti della salvia (tintura madre) sulle vampate, questo rimedio è però meno conosciuto dalla gran parte.  
Poi c'è il ruolo dell'omeopatia che lavora in modo sicuramente più profondo. Alcuni esempi ne sono la sepia, il lachesis, la cimicifuga, la thuya, l'ignatia oltre a prodotti omotossicologici ed organoterapici che lavorano sul sistema endocrino dall'ipofisi a monte all'ovaio a valle, regolandone il flusso ormonale ed il suo relativo feedback di ritorno. E, modulandone le diluizioni, si può agire più sulla parte fisica che su quella psichica e viceversa.




Questi rimedi  possono essere abbinati meticolosamente da un operatore esperto o dati singolarmente e per mia esperienza funzionano in maniera più completa se uniti a rimedi vibrazionali (quali fiori di Bach, australiani, californiani, ecc) che riequilibrano l'emotività collegata al sintomo in questione.
Di questi ultimi mi cimenterò a parlare in un prossimo post così da approfondirne meglio l'argomento. 
Il mio intento sarà comunque sempre quello di creare una soluzione ad ok per ogni donna, e di non trascurare l'unicità dell'essere umano anche e soprattutto quando si parla di cura e benessere. 


Anna Carla Digregorio Farmacista olistica.

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