lunedì 31 agosto 2015

Le emozioni del nascituro...
Sapete chi sono le donne che partoriscono con più difficoltà e complicazioni??? Le ostetriche e le ginecologhe! Ebbene si proprio la mia categoria! Può sembrare un paradosso: "-Ma come proprio voi, che sapete tutto, che continuamente assistete ai travagli e ai parti, che ne parlate continuamente, proprio voi nonsiete "da manuale"? Come è possibile?-"
In realtà una giustificazione a tutto ciò c'è e mi ha permesso nel tempo di capire che nella preparazione al parto istituzionale si dà troppa importanza all'istruzione sull'utero e al suo funzionamento, ai processi che avvengono e alle complicanze, piuttosto che incentrare l'attenzione sulle emozioni del nascituro,sull'allattamento e la funzione della mammella, sul legame madre-bambino, sulle necessità pratiche nel rientro a casa. Ecco perchè noi "esperte" nel momento della gravidanza, del travaglio e del parto dovremmo staccare la testa e attivare solo l'istinto facendo le mamme e non le ostetriche!
La gestante non ha alcun bisogno di sapere tutto ciò che avviene dal punto di vista fisiologico e meccanico e i possibili rischi: perchè se è vero che non la danneggia, non l'aiuta però ad attivare un buon andamento di parto. E' importante per la donna avere sostegno, sapere di avere attorno a sè persone sulle quali poter contare, che non la abbandoneranno nè prima nè dopo il parto. Ed è bello che la donna viva tutte le emozioni, e che conosca anche quelle del nascituro. Il vissuto emozionale del nascituro potrà essere quello della madre oppure potrà differirne, influendo comunque sulla mamma, perchè anche lui è dotato di un cervello e di sistemi e organi che gli consentono di provare sentimenti e stati d'animo.  Può succedere che allo stato d'ansia della madre, si nota una reazione motoria del nascituro che si agita e sembra volersi svincolare da una sensazione di disagio. Così come si notano, già a partire dalle 20 settimane di età gestazionale, interazioni tra gemelli in utero come scambi di carezze, guancia contro guancia, colpi con i piedini a dimostrazione di stati d'animo che si stanno vivendo.  Anche l'attività sessuale tra i genitori viene vissuta dal figlio che potrà goderne anche lui se il rapporto è voluto, desiderato, sereno e pieno di amore. Il mondo uterino permette di vivere emozioni intense e forti, esattamente come il mondo extrauterino, il tutto mediato dagli organi di senso.
Gli organi di senso fanno la loro comparsa fin dal periodo embrionale corrispondente ai primi tre mesi di vita. Il tatto è l'organo di senso più importante e già nella 6a settimana di età gestazionale iniziano a formarsi le vie nervose necessarie a trasmettere le sensazioni tattili dalla periferia verso il centro. I feti percepiscono bene il contatto attraverso la parete addominale e uterina. In Olanda è stata fondata "l'aptonomia", cioè la scienza del toccare, che consiste nel toccare il bambino attraverso la parete addominale dimodochè la mamma può imparare ad accarezzare il bambino e il papà può prendervi contatto tramite il ventre della madre. Il contatto fisico è fondamentale tra genitori e figli e le esperienze con i prematuri dimostrano che i figli godevano di una salute fisica migliore quando avevano un costante contatto umano con i genitori: di qui nasce la "canguro therapy", la cui culla del bambino nato prematuramente è data dal petto di uno dei genitori. L'olfatto si sviluppa a partire dalla 7a settimana e i bulbi olfattivi cominciano ad essere reperibili verso la 9a settimana di gestazione.  All'interno dell'utero materno il feto sperimenta tutti gli odori che lo circondano. L'organo del gusto si definisce verso la 12a settimana di gestazione e si dimostra goloso di sostanze dolci. Inoltre è possibile che esperienze gustative in utero condizionino in futuro i suoi gusti. Il senso della vista si forma verso la 7a settimana di gestazione ma la funzionalità visiva si sviluppa tra il IV e il VI mese di gestazione. La luce che passa attraverso il ventre materno è debole e rossa, poco utile per distinguere in modo chiaro i particolari, ma se puntiamo un fascio di luce intensa il feto reagisce distogliendo lo sguardo e girando la testa dall'altra parte. Il senso predominante della vita prenatale è l'udito, che si sviluppa a partire dalla 8a settimana di gestazione e porta il feto a reagire perfettamente agli stimoli sonori esterni alla 25a settimana. A una voce familiare nota il suo cuore decelera, mentre una voce sconosciuta provoca un'accelerazione. Conoscere quindi anche il mondo sensoriale del nascituro ci permette di metterci maggiormente in comunicazione con lui, vivendo la gravidanza in piena libertà e fiducia nelle nostre capacità, di donne e di madri.

Dott.ssa Maria Luisa Pesce, Ostetrica

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