Purtroppo il numero dei malati di
Alzheimer è in continuo aumento, nel mondo, e ad oggi non esiste una
terapia efficace per la cura, ma
soltanto per rallentare il decorso inesorabile della malattia. La malattia di
Alzheimer (MA) è una forma degenerativa
che colpisce il sistema nervoso centrale, ed è associata a decadimento
cognitivo della persona.
Nel tessuto nervoso dei malati di
MA, si formano a livello dei neuroni degli accumuli di una proteina, la beta- amiloide, che
lentamente "soffoca" i neuroni, interrompendo ogni
tipo di contatto tra le cellule e quindi trasmissione degli impulsi nervosi.
L’alimentazione ancora una volta ci viene in aiuto per
prevenire molte malattie e nel parlare di alimentazione e MA , prendo lo spunto
da un bellissimo libro scritto da un medico americano (“I super cibi della
mente” di Neal M. Barnard), che ha creato una sorta di guida ai super cibi, e
non solo, che aiutano a mantenere giovane il nostro cervello ed a proteggerci
dall’ insorgenza di malattie degenerative .
Regola n.1: FARE ATTENZIONE AI
METALLI PESANTI.
I metalli come rame, ferro e
zinco, poiché lo zinco facilita la formazione delle placche di beta-amiloide. Il
ferro e il rame producono i radicali liberi, capaci di danneggiare i neuroni. Questi elementi (ferro, rame e zinco) sono
importanti per alcune funzioni vitali del nostro organismo, ma assumerne in
eccesso potrebbe essere dannoso.
Dove li troviamo e in che modo si
possono assumere in eccesso? Principalmente nei cibi, soprattutto nelle carni,
che contengono quantitativi di rame, zinco e ferro ben superiore a quelle che
sono le nostre esigenze nutrizionali.
Sul ruolo dell’alluminio
nell’insorgenza della MA, invece, non ci sono dati concordi in letteratura, comunque
è bene evitare tutti quei prodotti che lo contengono, poiché il nostro
organismo non ne ha proprio bisogno e risulta quindi sempre un “elemento
estraneo”. Dove lo troviamo? I conservanti a base di sali di alluminio
(salfato, silicato, fosfato di alluminio
ecc) si trovano in molti prodotti commerciali.
Fare molta attenzione anche ai
vecchi tegami da cucina rovinati, che a contatto con i cibi possono rilasciare
metalli pesanti. Se si utilizzano vaschette di alluminio, non mettere mai a contatto diretto il cibo. Preferire
il vetro alle lattine di alluminio.
Regola 2: FARE ATTENZIONE ALLA
QUALITÀ DEI GRASSI.
Un consumo eccessivo di grassi
saturi, provenienti da cibi di origine animale, aumenta il livello di colesterolo
nel sangue ed un alto livello di colesterolo aumenta il rischio di sviluppare
la MA. Si è visto, infatti, che il colesterolo aumenta la produzione della
beta- amiloide.
Cercare di garantirsi
giornalmente un adeguato apporto degli acidi grassi essenziali polinsaturi della serie omega 3 -l’acido alfa linolenico (ALA), considerati
“buoni” per la loro azione
anti-infiammatoria. Preferire le fonti vegetali di acidi grassi omega 3,
presente in tracce in molte verdure, ma in
misura maggiore in noci e semi (lino e chia) ed olio di semi di lino.
Attenzione però che per sfruttare
al meglio gli omega 3, non bisogna esagerare con il consumo di fonti di omega 6.
Questi ultimi risultano molto spesso in eccesso nella nostra dieta occidentale,
poiché sono molto diffusi negli alimenti, soprattutto negli oli da condimento. Quindi, cercare di limitare l’uso di oli da
condimento.
Regola 3: CREARSI UNA BARRIERA
VITAMINICA!
Le vitamine, in particolare
quelle del gruppo B (B6, B9 e B12) e la vitamina E, rappresentano un potente
scudo antiossidante che ci difende dai radicali liberi.
Le vitamine sono presenti
abbondantemente nel mondo vegetale, per cui una alimentazione varia, basata prevalentemente
su cibi vegetali (frutta, verdura, frutta secca, legumi, semi, cereali
integrali) ci garantisce un loro
adeguato apporto.
L’unica eccezione è rappresentata
dalla vitamina B12, assente nel mondo vegetale, per cui se si decide di
eliminare i prodotti di origine animale, è necessario integrarla dall’esterno.
Regola 4: FARE REGOLARE ESERCIZIO
FISICO.
La regolare attività aerobica, ad
ogni età, aiuta a mantenere pulite le arterie e quindi a garantire l’adeguata
ossigenazione dei tessuti e l’ eliminazione nel circolo sanguigno delle
sostanze tossiche.
Infine, un sonno regolare e
specifici esercizi per esercitare la memoria aiutano a proteggerci da questa
bruttissima malattia.
Mi chiamo Raffaella Trovato e sono
una biologa. Dopo la laurea mi sono specializzata in Microbiologia e
Virologia, lavorando per quasi 10 anni
come ricercatrice nel campo dell’oncologia, virologia ed ematologia, in
laboratori di ricerca italiani e americani.
Da
quasi 12 anni mi sono avvicinata al mondo della nutrizione e da più di cinque
anni ho fatto la scelta di diventare vegana (con consumo occasionale di uova), spinta
da motivazioni salutistiche, ma sposando poi appieno le battaglie degli
animalisti e sostenendo con convinzione l’utilità ecologista di questa
scelta.
Sono
iscritta alle due società scientifiche che in Italia si interessano di nutrizione vegetariana, la SSNV e la
SINVE, condividendo lo spirito di comunicare ad un pubblico sempre
maggiore tutte le informazioni, aspetti pratici e vantaggi riguardanti lo stile
alimentare vegetariano /vegano. A tale scopo organizzo corsi di cucina sana e
naturale, senza prodotti di origine animale, in collaborazione con la lega
Tumori di Taranto ed una chef vegana.
Nel
comunicare al pubblico su quanto sia semplice mangiare in modo sano,
ripeto che “basterebbe introdurre nella
settimana 2-3 giorni di alimentazione vegana” e già abbiamo dato un grande
“supporto” alla nostra salute e siamo sulla buona strada verso una
alimentazione più sana e consapevole!
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