Care signore, oggi
parliamo di incontinenza urinaria. Molte di voi sapranno già qualcosa sull’argomento
e altre no. Facciamo un po’ di chiarezza.
Per “incontinenza” si
intende una perdita involontaria di urina in quantità variabile.
Fisiologicamente siamo programmate (ovviamente questo discorso vale anche per
gli uomini) per avere un serbatoio, la vescica, dotato di una chiusura che
dipende dalla nostra volontà. Il serbatoio si riempie continuamente di urina
prodotta dai reni e rimane chiuso finché la pressione esercitata dall’urina ci
consente di tenerlo chiuso e finché siamo in situazioni in cui non è opportuno
svuotarlo. Quando qualcosa in questo meccanismo perfetto salta si verifica
l’incontinenza. Se ve l’hanno
diagnosticata non vi sentite le sole. Infatti, si calcola che ne sia affetta
una donna su tre. Certo, il detto “mal comune mezzo gaudio” in questo caso non
vale perché l’incontinenza è un problema di rilevanza sociale con effetti
spiacevoli sul piano psicologico ed è facile immaginare come un tale disagio
possa influenzare il benessere psicofisico di una persona.
C’è incontinenza e
incontinenza, per essere precisi ce ne sono tre:
·
incontinenza
da sforzo;
·
incontinenza
da urgenza;
La più diffusa è l’incontinenza
da sforzo. Si verifica in caso di aumento della pressione addominale (starnuto,
colpo di tosse o anche una risata). È causata da un’insufficienza dei muscoli
perineali. Questa situazione può verificarsi dopo un travaglio prolungato per
effetto di spinte scorrette per consentire la fuoriuscita del bimbo o per la
pratica della manovra di Kristeller (la cosiddetta “spintina” al momento del
parto) o in menopausa per l’invecchiamento dei tessuti.
La meno diffusa è
l’incontinenza da urgenza. Avete presente quando tornate a casa, siete davanti
alla porta e proprio lì non riuscite più a trattenere? Ecco, quella è
l’incontinenza da urgenza. Solitamente lo stimolo ad urinare attraversa varie
fasi che il nostro organismo impara a riconoscere e a gestire. Di queste
l’urgenza è solo all’ultimo stadio e le donne non affette da incontinenza,
prima di arrivare a questa situazione, hanno attraversato anche le altre fasi e
quindi hanno avuto il tempo di svuotare la vescica nei tempi e nei modi
opportuni. Questa possibilità alle donne affette da incontinenza da urgenza non
è data e improvvisamente avvertono uno stimolo fortissimo a urinare. Le cause
sono da ricercare nella vescica più che nel perineo.
Il terzo caso è quello
dell’incontinenza di tipo misto in cui si manifestano caratteristiche di
entrambe le precedenti incontinenze e la riabilitazione si presenta
difficoltosa perché deve agire su più livelli.
Cosa possiamo fare noi
donne per prevenire l’incontinenza? La prevenzione si basa sui fattori di
rischio: l’età, il numero di gravidanze e lo stile di vita. Di questi fattori
uno è immodificabile (purtroppo!), l’età, e siamo tutte soggette
all’invecchiamento dei tessuti. Sugli altri due fattori, invece, possiamo
agire: in gravidanza con un buon corso preparto che educhi ad un corretto “uso”
del perineo e durante tutta la vita adottando atteggiamenti e accortezze per
salvaguardare il perineo il più a lungo possibile.
Dott.ssa Alessia Pepe, Ostetrica
Dott.ssa Alessia Pepe, Ostetrica
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