Continuiamo il nostro percorso attraverso i tre aspetti
del benessere: il benessere fisico, psichico e sociale.
Poiché è d’obbligo affrontare
l’argomento nutrizione dobbiamo ammettere che da italiani partiamo decisamente
in vantaggio rispetto al resto del mondo.
La dieta mediterranea è
stata dichiarata patrimonio dell’UNESCO
dal 2010, non solo per la qualità e
varietà degli alimenti che la caratterizzano, ma anche per tutte le usanze, il territorio, i metodi di preparazioni e di coltivazione che
rappresentano un patrimonio culturale unico della nostra tradizione
mediterranea.
Curiosamente il termine dieta
mediterranea è stato coniato da un medico americano appassionato di nutrizione,
il Dr. Ancel Keys, sbarcato a Paestum a seguito della Quinta Armata nel 1944.
Durante la sua esperienza
italiana notò che le popolazioni del Cilento avevano un insorgenza di patologie
cardiovascolari molto più basse della popolazione americana, sua popolazione di
origine.
La dieta di allora era però
piuttosto diversa da quella che consumiamo attualmente anche se fortunatamente
stiamo riscoprendo il valore di tale alimentazione con un necessario “ritorno
alle origini”
Alla
base della piramide della dieta mediterranea, troviamo la grande varietà di prodotti vegetali (frutta e
verdura), da consumare giornalmente nel rispetto della stagionalità e
della territorialità, per poter prendere il massimo delle potenzialità
salutistiche espresse da ogni alimento del mondo vegetale. A questi si deve
affiancare il consumo di cereali,
preferibilmente in forma integrale (non raffinata) ed in chicchi, recuperando
quindi farro ed orzo, ad esempio, che hanno rappresentato l’alimento base dei
nostri antenati .
Altro
punto cardine del modello alimentare mediterraneo è rappresentato dall’olio
extravergine di oliva, che nella sua tradizionale spremitura a freddo, conserva
invariate tutte le sue qualità organolettiche e nutritive, insieme alla sua
azione benefica sul sistema cardiovascolare, digestivo ed il suo potere antiossidante. Facendo attenzione a non esagerare, tenuto con
del suo alto potere calorico, l’olio extra vergine di oliva dovrebbe
rappresentare il condimento per eccellenza delle nostre pietanze.
Le
fonti proteiche da alternare nella settimana sono rappresentate principalmente
dai legumi, in tutte le sue varietà, sempre associati ai cereali per ottenere
un pasto completo dal punto di vista nutrizionale.
In
alternativa, il pesce, per il suo
contenuto in omega 3, e le uova per la
qualità delle proteine, mentre le carni bianche sono sempre da preferire a
quelle rosse.
Come
fonte alternativa di omega 3, si possono introdurre nella dieta frutta secca e
semi oleaginosi. Erbe aromatiche e spezie sono utili per insaporire le pietanze
e ridurre così il consumo del sale.
Alcool
e dolci si trovano in cima alla piramide, per cui vanno consumati occasionalmente.
Il
consumo di acqua ed attività fisica quotidiana, completano e consolidano la
piramide dello stile alimentare mediterraneo, che è stato scientificamente
dimostrato essere il più efficace nel
ridurre il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari e degenerative, quali tumori e demenze.
Ma
dell’attività fisica parleremo la prossima volta…
Dott.ssa
Raffaella Trovato, biologa nutrizionista esperta di alimentazione
vegetariana/vegana
rtrovato@libero.it
Dr.ssa
Viviana De Pace, Ginecologa
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