lunedì 21 settembre 2015

"The how of Happiness" 2a parte. 
Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle caratteristiche comuni che caratterizzano individui con alti livelli di qualità della vita.
Secondo studi di Psicologia americana una caratteristica comune è "offrirsi di aiutare gli altri e perdonare facilmente".
Questo tema è assolutamente contronatura per il nostro mondo contemporaneo. 
Cresciamo con la convinzione che con il nostro prossimo bisogna essere prima di tutto educati. 
Con questo intento diciamo si quando vorremmo dire no e facciamo fatica a mantenere i nostri spazi e i nostri tempi. Soprattutto oggi la sensazione dilagante è di sentirsi invasi. 
Pensiamoci un attimo, se a noi fosse detto: "ok passerò del tempo al telefono o un pomeriggio con te, ma sinceramente preferirei fare altro" saremmo contenti di frequentare questa persona?
Eppure è ciò che PER EDUCAZIONE facciamo agli altri. 
La menopausa ad esempio è un periodo tanto delicato proprio perché la donna sente di non potersi prendere cura di se stessa quanto necessiterebbe perché troppo inpegnata con il mondo esterno.
È reale questo stress o lo auto-creiamo noi?La psicologa Renè Brown autrice de "I doni dell'imperfezione" dice che ciò che ci auto-infliggiamo è la ricerca della PERFEZIONE. Voler essere tutto per tutti. 
Questo non è che il contrario della felicità. 
È ovvio che un traguardo del genere è irraggiungibile e in questa corsa perdiamo la spontaneità di essere noi stessi, di stare con gli altri per il piacere di passare bei momenti con gli amici, di donarci agli altri per il piacere di dare e di prenderci cura di noi stessi quando ne sentiamo il bisogno.
Dagli studi proposti in questo libro emerge chiaramente ciò che accomuna persone con alta qualità della vita e felicità personale. Queste persone cercano di ritagliarsi più tempo libero possibile. 
Del loro tempo libero dedicano a se stessi e alla loro famiglia una gran fetta (ricordate il principio di Pareto ? Quali sono le persone a cui tenete di più ? Da quel 20% di conoscenze deriva l'80% della vostra felicità. A quelle persone dedicate più tempo). 
Si comportano in maniera più spontanea e si offrono di aiutare gli altri perché ciò dona indubbiamente piacere se fatto incondizionatamente. 
Ricordate che l'UOMO è un animale sociale e stare con gli altri gli dona gioia. 
Il problema semmai è che oggi siamo oberati di input e non riusciamo a mettere i giusti paletti fra noi e gli altri.  



Allo stesso modo queste persone perdonano facilmente, ma perdonare non vuol dire giustificare. Significa lasciare andare le emozioni negative che l'altra persona ha causato e dire: quello che hai fatto è sbagliato, ma non dobbiamo essere infelici per questo. Paradossalmente si è più empatici perché si accettano i propri errori e quelli degli altri, ma allo stesso tempo siamo concentrati sui nostri bisogni e non accettiamo che gli altri limitino i nostri spazi. 

"La cosa davvero difficile è davvero straordinario e abbandonare l'idea di essere perfetti e cominciare a diventare se stessi"
Da: i doni dell'imperfezione

Dr.ssa Viviana De Pace, Ginecologa

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